Sporco trucco

Dalla già ampiamente descritta perdita di memoria, intesa come perdita di dettaglio delle esperienze, deriva la creazione di oggetti astratti. Questi non sono altro che cocci di vetro caduti nel fiume e talmente levigati dal corso dell'acqua da apparire di una forma a sé. Una volta divenute forma, queste memorie non sono riconducibili ai dettagli originali, ormai persi nel tempo, ma sono bensì facili da ritrovare nella perdita di dettagli di altri oggetti che si incontrano successivamente. È così che visto il sole, l'uomo primitivo ha ricordato sempre meno fino a ricordare solo un cerchio; ha poi ritrovato tale cerchio in un ricordo sbiadito di un'albero tagliato o nel ricordo sbiadito del proprio ombelico. Non serve nemmeno più che passi del tempo: si ricorda soltanto il ricordare il cerchio, e perciò è come se dicesse tra sé e sé: "ricorderò solo la forma astratta, tanto vale riconoscerla subito per quello che è". Da quest'ultimo pensiero l'uomo primitivo diventa moderno: il ricordo sbiadito viene scambiato per essenza, invertendo l'ordine naturale delle cose e riconoscendosi inconsapevolmente come signore del regno ideale.

Il passo successivo, ovvero il linguaggio, e poi la logica e la matematica, è presto fatto. Create queste forme elementari, diventa facile combinarle per descrivere i dettagli in modo da poterli comunicare. Come è ben noto a chiunque ne faccia uso, il linguaggio tenta di colmare il vuoto lasciato dall'avere da un lato capacità comunicative, dall'altro dei sensi che riportano la realtà, nell'istante, in modo altamente dettagliato. Ma queste forme di forme, lungi dall'essere quella perfezione che certi vogliono farci credere, falliscono ripetutamente nel loro intento, e anzi solo tramite questi fallimenti riescono a dettagliare sempre più, pur restando un dettaglio comunicabile, il mondo. Si sviluppa quindi, per rubare un'espressione alla matematica, una copertura del dettaglio naturale delle cose tramite l'insieme di tutte le possibili combinazioni di forme, forme di forme, forme di forme di forme, etc. Al limite, questa copertura è teoricamente possibile? La mia sensazione è un fragoroso no, in quanto dovrebbe includere sé stessa, dopodiché sé stessa e questa inclusione, e così via. Tuttavia non mi preme indagare questo aspetto ulteriormente, dato che l'interesse e l'utilità vera di questi strumenti è, al contrario, fornire una copertura parziale degli eventi esperiti, di modo che se ne possa parlare e si possa agire di conseguenza: si riconoscerà nel processo appena descritto una vecchia signora che prende il nome di Conoscenza.

Una piccola digressione nel mondo animale. L'istinto, contrariamente a quanto esposto finora, permette di agire proprio in funzione dell'esperienza istantanea, con i vantaggi e gli svantaggi che può comportare. L'airone che vede quello che vede, fa quello che fa e basta. Quando invece il primo primitivo perse i dettagli del sasso, per poi giungere alla forma levigata dell'idea di arma, riuscì, in funzione dell'esperienza di queste forme semplici e astratte, a produrre un'arma mai vista prima: in virtù dell'ambiguità di quella forma, lui modellò la realtà come volle, tramite il primo utensile.

Dopo tutte queste parole, vi sarete forse accorti che anche io, nell'esporre il mio pensiero, sto ricorrendo esattamente allo stesso sporco trucco.


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