Te l'avevo detto!

Ipotizziamo che la scienza riesca ad arrivare alla teoria del tutto, cioè un modello fisico che unifichi qualsiasi fenomeno: spingiamoci più in là, cioè all'esistenza di un supercomputer che fornisca previsioni esatte su qualsiasi fenomeno, riuscendo a prevedere qualsiasi cosa. Inoltre tramite sensori all'avanguardia riesce ad avere informazioni dettagliate fino al livello subatomico sullo stato del mondo. Il supercomputer avrà necessariamente incorporato la nostra reazione a questa nuova conoscenza, altrimenti non sarebbe esatto. La sua utilità è dunque zero: conoscere in anticipo qualcosa il cui esito non può essere influenzato da questa conoscenza mi rende solo spettatore inerme dello svolgersi degli eventi. Un bel "te l'avevo detto!" senza possibilità di errore.

Il primo spiraglio di utilità si avrebbe qualora il supercomputer fosse incapace di prevedere una minima caratteristica di una particella subatomica in modo da essere incerto tra due possibili stati del mondo. Assumiamo che si sia in grado di influenzare quale dei due stati si preferisce: ora il supercomputer diventa utile.


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