Mappe

Partendo da una suggestione di Warburg, lo sforzo umano si declinerebbe sempre in un orientamento nel mondo. Ma cos'è un orientamento? Potremmo generalizzarlo nella seguente definizione. Un orientamento è una mappa, una riduzione della realtà a dimensioni più semplici. Ipotizziamo gli estremi più semplici possibili di una mappa, ovvero creiamo una metamappa ideale. L'estremo più vicino alla realtà è la realtà stessa meno uno dei suoi elementi costituenti più piccoli, allo stato attuale delle conoscenze una particella subatomica. Questo tipo di mappa, oltre che (attualmente) irrealizzabile, è pressoché inutile, in quanto corrisponde alla realtà per la maggior parte, meno un elemento, il che porta molte poche informazioni, pur contenendone il massimo grado (è infatti una riproduzione della realtà perfettamente identica meno una minuscola parte). L'altro estremo corrisponde al concetto di unità, forse per la prima volta rintracciabile nel Dao dei daoisti, ciò che è senza nome, il vuoto, ma anche il tutto, e dire cosa rappresenta sarebbe già un'ulteriore evoluzione di questa mappa, ma ai nostri fini potremmo anche dire che rappresenta la realtà con la minima quantità possibile di informazione. Anche questa mappa porta pochissime informazioni, anzi nulle, e possiamo dire che anche la sua utilità è nulla per i fini della nostra analisi, benché i daoisti, dal loro punto di vista, lo considerino della massima utlità. Quest'ultima osservazione è utile per introdurre un secondo concetto: una mappa è tanto più utile quanto più permette al suo utilizzatore di ottenere i propri scopi, con una valutazione migliore che non in sua assenza. Facciamo un esempio banale: per andare da una città all'altra, potrei muovermi a casaccio finché non la trovo, oppure usare una mappa e muovermi il più velocemente possibile grazie ad essa. In questo contesto, evitando quindi di toccare questioni più ingombranti e senza entrare in conflitto col daoismo, possiamo dire che l'idea di dao, di vuoto, non è utile per qualcuno che usi come definizione di utilità il raggiungere il più velocemente possibile una certa città. Dunque, tornando alle due mappe ideali che rappresentano gli estremi del nostro dominio delle mappe possibili, abbiamo che esse sono tanto più inutili tanto più la definizione di utilità con cui le si valuta è precisa. Infatti, tornando al nostro esempio, se la mia utilità invece di essere massima quando raggiungo una certa città X, lo fosse raggiungendo una qualsiasi città, a quel punto anche una mappa più semplice della cartina geografica sarebbe utile. Si capisce come, in certi contesti, un daoista può ritenersi più propriamente soddisfatto senza cartina che non con un intero atlante geografico. Viceversa un capitano di vascello probabilmente preferirà avere delle carte nautiche che non il Dao De Jing.
Ne consegue che, considerando tutto lo spettro delle possibili definizioni di utilità, la mappa massimamente utile si colloca a metà fra i due estremi, variando al variare della definizione.

Alcune domande interessanti che seguono da questa metamappa (la cui accuratezza è tutta da verificare):
1) data una definizione di complessità di una società, che tipo di mappe impiegano tali società? Sono sempre più complesse tanto più esse lo sono, o vi è una relazione inversa? O nessuna?
2) come evolvono le mappe nel tempo? Teorie scientifiche, miti, leggende, cartine, raramente sono rimaste immutate nella storia.

Un'ulteriore considerazione sulla memoria. Tanto più una mappa è complessa, tanto più spazio richiede per essere consultata (e memorizzata). Perciò spesso, se non sempre, le mappe sacrificano molte dimensioni del reale per focalizzarsi su una di interesse. Più ne sacrificano, più riescono a soddisfare definizioni di utlità molto precise, ma necessariamente chi usa una mappa siffatta avrà bisogno di molte di esse per orientarsi rispetto ad altre dimensioni. Mentre chi usa una mappa più vaga, ma che abbraccia più dimensioni in virtù della poca memoria necessaria, avrà un vantaggio in quelle dimensioni trascurate dallo "specialista", sarà svantaggiato in quelle sovrapposizioni di definizione di utlità tra lui e lo specialista, rispetto alle quali quest'ultimo si muoverà "meglio".

Oggi assistiamo al fiorire degli specialismi: mappe estremamente complesse guidano molti di noi nell'agire, cioè nel muoverci attraverso le più svariate dimensioni. Persino nel cibo abbiamo medici, nutrizionisti, gnatologi, chef stellati, etc., mentre in passato la mappa dominante consisteva in prescrizioni semplici maturate nel corso di centinaia di anni per tentativi ed errori e spesso codificate in testi sacri o comunque collegate alla dimensione spirituale. Questa estrema specializzazione lascia necessariamente sguarnita qualche dimensione, che invece prima era "coperta" dalle più vaghe mappe mitico-religiose o banalmente culturali. Qualcuno sospetta che prima o poi lo stesso livello di sofisticazione di alcune scienze sarà applicato in tutte le branche del sapere, che diventeranno quindi necessariamente un dedalo intricato più che un ordinato albero di discipline. Tornando alla memoria, l'era dei computer ci ha abituato ad una sua estensione pressoché infinita, in apparenza senza alcuna conseguenza sul mondo fisico. Ma una mappa estremamente specializzata in ogni ramo del sapere, che sia migliore di una mappa vaga in ogni suo punto dello spazion n-dimensionale dei possibili "movimenti" umani, cioè rispetto a tutte le possibili definizioni di utilità, occupa talmente tanta memoria che quest'ultima non risulta più essere trascurabile. La domanda ultima è dunque, può esistere una mappa così sofisticata da includere i cambiamenti dovuti al suo utilizzo e alla sua esistenza? Ciò sembra possibile solo se si scopriranno simmetrie tali da ridurre lo spazio utilizzato senza perdita di informazione... uno sviluppo in tal senso sembra essere quello dei computer quantistici e delle nanotecnologie.
In caso contrario, o fino ad allora, la spiritualità, intesa qui nel senso estremamente largo di mappa vaga multidimensionale, sarà necessaria, e un suo scarso uso da parte della popolazione necessariamente seguito da un suo ritorno in auge. Attenzione: essa, per sua natura, tende a far credere di essere migliore persino rispetto a quelle dimensioni in cui mappe migliori esistono, o a mettere in discussione le definizioni di utilità. Non che sia necessariamente colpa della mappa in sé, ma come detto in "Cambiare idea" (https://soycrate.xyz/50106/cambiare-idea), è compatibile con altre mappe vaghe, perciò adottabili senza problemi dalle persone, in virtù della vaghezza che lascia più spazio a compromessi.


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