Fiducia nei ricordi

La conoscenza umana, a livello individuale, appare estremamente concentrata intorno a pochi specifici aspetti di essa, mentre per la maggior parte si fonda su fiducia in altre fonti, o per meglio specificare questo aspetto, si fonda sul ricordo di un'informazione appresa in un certo tempo passato da una fonte ritenuta autorevole sull'argomento. Come se ciò non bastasse, a livello di gruppo, la conoscenza non è, contrariamente a quello che si può pensare, l'unione di quelle piccole parti di conoscenza approfondita che i singoli hanno: è bensì l'intersezione di tutte le conoscenze imprecise e fondate sul meccanismo sopra descritto del ricordo. Infatti, riferendoci anche solo approssimativamente ad un voto di maggioranza sulla questione Q, solo una piccola parte di esperti voterà con cognizione di causa, mentre tutti gli altri sulla base della memoria di una fiducia passata. Questo per ogni Q. Si dirà: non si può valutare la conoscenza dell'umanità con voti di maggioranza, e lo si dirà a ragione. Tuttavia, si noti come l'esprimere un'idea equivale grossomodo a votare per la sua diffusione, e perciò se tale media sarà pesata per l'autorevolezza dell'opinione, tutto potrebbe anche andare bene, sebbene io sia convinto che questo caso non si dia mai nella sua globalità. In caso contrario, quando la fiducia attuale viene anche solo leggermente meno, il peso di quei pochi conoscitori a fondo non basta più a compensare la moltitudine di idee ricordo-fiducia. Questo vale tanto più le idee hanno capacità di diffondersi, e questa capacità, negli ultimi tempi, non accenna certo a rallentare.


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