Sugli ombrelli

Più si pensa ad una possibile risposta alla domanda "che cos'è la verità?" più è difficile trovare una risposta diversa da "ciò che non è falso". È molto facile infatti trovare esempi di cose false, molto più difficile, se non impossibile, trovare esempi di verità incontestabili. Questo dovrebbe essere sufficiente per intuire come il nostro "è" sia un modo più comodo, una scorciatoia, per dire molti "non è" senza specificarli tutti.

Si potrebbe quindi chiedere: cos'è il falso? Il falso è un'invenzione della nostra mente, un errore di interpretazione, e di questo possiamo darne una definizione precisa. Quindi la verità in quanto tale è possibile solo sperimentandola al di fuori della nostra mente (in quanto pensiero razionale), il resto è un destreggiarsi come meglio si può negli errori di razionalizzazione.

Non si dimentichi, in ogni caso, che l'atto stesso di dire una qualsivoglia cosa è una verità nel senso esposto sopra. Le corde vocali vibrano, si sputacchia, i timpani di chi ascolta reagiscono alla pressione dell'aria e certi neuroni si attivano a differenza di altri. Si è sempre parte del mondo fisico.

Dunque il problema sta piuttosto nello scambiare il contenuto col contenitore, o forse nel credere che il mondo sia contenuto nelle parole, e non il contrario. Ciò detto, si consideri il seguente problema logico:

Se piove, porto l'ombrello.
Se porto l'ombrello, piove.

Quale di queste due affermazioni è vera se non porto mai in giro l'ombrello?


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