L'inganno delle sabbie mobili

L'epistemologia al singolare non ha senso di esistere: esistono le epistemologie. Ogni persona ha, in ogni istante, una certa idea di cosa è conoscere e di cosa non lo è. La confusione nasce dal fatto che usiamo la stessa parola per molteplici significati, tutti abbastanza simili da giustificare l'uso della stessa parola, ma non di meno differenti. Aggiungendo più parole, la distanza tra le parole si mostra per quello che è, facendosi sempre maggiore, andando a rivelare come ognuno abbia, da ultimo, la propria definizione, che si potrà rendere nuovamente accettata da tutti con potenzialmente infiniti emendamenti. Il tutto è così lo zero, il cerchio si chiude, e ci si domanda: ha senso intraprendere questa fatica? La risposta è positiva se solo ci si lascia andare alla tentazione del linguaggio, se si fa un solo passo in queste sabbie mobili. Per restare a galla, bisogna chiarire le ambiguità epistemologiche prima di tutto con se stessi e poi con gli altri, per non rischiare di agire in conformità con il volere altrui. Il silenzio è di chi sta fermo sull'orlo delle sabbie mobili non cadendo nell'inganno.


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