Nessuno ti regala niente, figlio di Troia

La gratuità è quanto di più pericoloso esista per la persona comune. Primo esempio si ritrova nel cristianesimo come già descritto da Nietzsche ne "La genialogia della morale", in cui il dono fatto da Gesù, non solo gratuito, ma anche irrinunciabile e estremo, diventa un debito impossibile da ripagare. Oggigiorno la stampa gratuita è libera di scrivere quello che vuole, non avendo un compratore da deludere: il lettore, non pagando nulla, nulla si aspetta e quindi qualsiasi cosa legga vale più di quello zero che è stato pagato per ottenerla. Ciò permette ai giornalisti, o presunti tali, di potenzialmente costringere chi non vuole pagare per l'informazione a leggere qualsiasi cosa, vera, falsa, o ancora peggio parzialmente vera che sia, facendo danni ancora peggiori quando si tratta di opinioni sui fatti e non dei fatti stessi. Per quest'ultima categoria infatti non esiste un fatto-pensiero da controllare per "smentire" opinioni insulse. Si nota come chi più avrebbe bisogno di pagare per leggere è proprio chi meno è intenzionato a farlo, perché si porrà in modo acritico nei confronti di qualsiasi informazione regalata. Come diceva mio nonno, nessuno ti regala niente. In questa frase, o meglio nella sua negazione, c'è una doppia verità: se nessuno diventa qualcuno, significa che qualcuno è interessato a regalare, se niente diventa qualcosa, c'è qualcosa da regalare. Quando nessuno ti regala qualcosa, qualcuno ti regala "un niente", o peggio ancora qualcuno ti regala qualcosa, c'è da stare attenti. Troia l'ha imparato a sue spese.


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